Hai aperto la partita IVA ormai da qualche anno e non sei più un* freelance alle prime armi. Dopo aver collezionato clienti, collaborazioni ed esperienza, stai iniziando a renderti conto che, con l’aumento del fatturato, aumentano anche i grattacapi. Magari vorresti collaborare con clienti più grandi senza sentirti ostaggio dell’INPS, oppure evitare un’intimità indesiderata con l’Agenzia delle Entrate… Insomma, forse è il momento di fare una pausa, prendere un bel respiro e valutare quale sarà il prossimo passo per far crescere la tua attività senza troppe paranoie.
In questa guida cercherò di spiegarti, senza giri di parole, quali sono le alternative principali che un* freelance può prendere in considerazione e – spoiler -: la ditta individuale e la società unipersonale sono le opzioni che hanno più senso per il tuo percorso di crescita! Proseguendo nella lettura cercherò di aiutarti a capire se è il momento giusto per strutturarti meglio o mantenere la semplicità della ditta individuale. Ma andiamo per gradi!
Ditta individuale o società? Ripartiamo dalle basi
Scegliere una forma giuridica è uno dei primissimi passi da fare quando si vuole aprire una Partita IVA. Te ne ho già parlato nella guida all’apertura della Partita IVA, ma ricordarlo non fa mai male: un* freelance deve valutare attentamente quale sia la forma più adatta alla propria attività, in quanto da essa derivano il regime fiscale e contabile da applicare. Per capire meglio quali possono essere gli step da seguire, è meglio rinfrescarci la memoria e fare un veloce recap delle principali forme giuridiche previste nell’ordinamento italiano.
Ditta o impresa individuale
È un tipo di attività molto semplice che può essere condotta da una sola persona, senza bisogno di soci.
Società di persone
Si chiamano in questo modo perché l’elemento soggettivo (il socio) ha più importanza rispetto al capitale. Una società di persone può esistere solo se sono presenti più soci. Ne esistono di tre tipi:
- società semplici (S.s.)
- società in nome collettivo (S.n.c.)
- società in accomandita semplice (S.a.s.)
Società di capitali
È la forma giuridica assunta delle imprese di medie e grandi dimensioni. È l’opzione più complessa a livello burocratico e amministrativo: richiede un’attività già ben avviata, dei collaboratori da coinvolgere e un capitale iniziale corposo su cui poter contare.
La nostra legislazione prevede quattro tipi di società di capitali:
- Società a responsabilità limitata (S.r.l) e Società a responsabilità limitata semplificata (S.r.l.s.): possono essere “a socio unico” e prendono il nome di società unipersonali.
- Società per azioni (S.p.A.);
- Società in accomandita per azioni (S.a.p.A.);
- Società cooperativa.
Ditta individuale o società: cosa è meglio per un freelance?*
Ora che ti ho ricordato quali sono le principali forme giuridiche, possiamo ridurre il campo alle due soluzioni più adatte per un* freelance, soprattutto se vuoi mantenere una certa autonomia e semplicità: la ditta individuale e la società a responsabilità limitata o semplificata (S.r.l./S.r.l.s.) unipersonale. Queste opzioni ti consentono di strutturare il tuo business in modo efficace, senza rinunciare al controllo e alla flessibilità di cui hai bisogno per continuare a crescere. Quindi rimbocchiamoci le maniche e vediamo insieme quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna.
Ditta individuale: di cosa si tratta
Iniziamo la nostra analisi partendo dalla forma giuridica più semplice e meno intimidatoria: la ditta individuale. Per molti freelance è il passaggio più naturale (ma non certo obbligatorio!). Una ditta individuale è una forma giuridica semplice e flessibile, pensata per chi desidera mettersi in proprio. In pratica, sei tu l’unica persona al comando: promuovi, organizzi e gestisci tutte le operazioni aziendali. È una scelta ideale quando vuoi partire senza troppi costi e con un’impresa che, almeno all’inizio, non prevede grandi volumi di affari. Perfetta se non hai un investimento iniziale importante o se non prevedi di far salire a bordo del tuo business dei soci (perlomeno nel medio periodo). Attenzione, però: ditta individuale significa che sei una persona fisica e, quindi, rispondi personalmente degli eventuali debiti dell’attività. Semplice, sì, ma con responsabilità!
Società: quale forma scegliere
Se stai pensando di strutturare meglio la tua attività per crescere ulteriormente, una società potrebbe essere una buona soluzione. Fra i tipi di società che abbiamo rispolverato, la società unipersonale, ovvero la S.r.l. o S.r.l.s a socio unico, è fra le opzioni più adatte a chi vuole mantenere il controllo totale del proprio business e limitare la responsabilità ai soli beni aziendali. Questo tipo di struttura è ideale per i freelance che vogliono far crescere la propria attività, senza per forza cercare altri soci o complicarsi troppo la vita. Il vantaggio principale sta nel fatto che il socio unico risponde dei debiti della società solo con il capitale che ha investito e non con il proprio patrimonio personale. Insomma, se qualcosa va storto, la tua casa o i tuoi risparmi restano al sicuro.
Un altro aspetto importante è che la S.r.l. unipersonale ti dà un’immagine più professionale agli occhi di clienti e finanziatori. Essere una società, anche se con un solo socio, spesso fa percepire la tua attività come più solida e affidabile rispetto alla classica ditta individuale. Questo può essere un grande vantaggio quando ti rivolgi a clienti di un certo calibro o vuoi partecipare a progetti ambiziosi.
H2 Società unipersonale: come funziona
Per costituire una S.r.l. unipersonale è necessario un atto costitutivo, che fornisce informazioni e dati sul socio, e uno statuto, che stabilisce le regole della società. Il capitale sociale richiesto può variare in base alla forma di S.r.l. prescelta: nella sua forma standard, una S.r.l. richiede almeno 10.000€ di capitale sociale iniziale; nel caso di una S.r.l. semplificata invece basterebbe anche solo 1€ (il tetto massimo è di 9.999€), ma generalmente è consigliato avere una base un po’ più solida, per dare maggiore credibilità alla tua attività. Inoltre, pur essendoci un unico socio, dovrai comunque redigere il bilancio annuale e depositarlo presso il Registro delle Imprese.
Infine, è bene ricordare che oltre alla società unipersonale, esistono altre tipologie di società che potrebbero adattarsi alle esigenze di un* freelance. Ognuna di queste ha caratteristiche specifiche che ha senso valutare per fare una scelta consapevole:
- Società semplice (S.s.): adatta a piccole attività agricole o familiari.
- Società in nome collettivo (S.n.c.) o Società in accomandita semplice (S.a.s.): Queste forme societarie sono un po’ più articolate e non così comuni tra i freelance, ma possono essere una buona opzione se decidi di lavorare insieme ad altri professionisti.
Costi, gestione e tassazione: cosa sapere
So bene che a questo punto ti starai facendo la domanda cruciale: “Ma le tasse? Cosa mi conviene di più? Non vorrei passare dalla tassazione da freelance a un bagno di sangue!” La questione è importante, perché scegliere tra ditta individuale e società non riguarda solo la burocrazia, ma anche quanto riuscirai a trattenere del tuo sudato guadagno a fine mese. Niente panico, vediamo insieme quali sono i fattori da tenere a mente per capire meglio le differenze.
Ditta individuale: costi e gestione
Aprire una ditta individuale è molto più semplice (e anche più economico) rispetto a una S.r.l unipersonale. Ecco i costi di apertura che dovrai affrontare:
- Iscrizione alla Camera di Commercio: circa 100€ (tranquillo, è solo l’inizio)
- SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): tra 250€ e 1.000€, dipende dal comune e dall’intermediario che ti darà una mano a compilarla senza errori
- Diritti di segreteria: 18€
- Imposta di bollo: 17,50€ (perché sì, anche la burocrazia vuole la sua parte)
Passiamo ai costi di mantenimento, che comprendono sia spese fisse che variabili. I costi fissi sono:
- Commercialista: se sei in regime forfettario, ti costerà circa 700€ all’anno, mentre per il regime ordinario siamo sui 1.500€. Non è la parte più emozionante del tuo business, ma è necessaria.
- Diritto camerale annuale: 56€ (un piccolo contributo per sostenere la burocrazia)
- Contributi fissi: per il 2024 sono poco più di 4.500€, quindi metti da parte qualcosina!
E poi ci sono i costi variabili, quelli che dipendono dai tuoi incassi netti. Questi includono:
- Tasse: se sei in regime forfettario pagherai il 15% (e solo il 5% nei primi 5 anni se è una nuova attività), altrimenti tra il 23% e il 43% in regime ordinario. Non il massimo, lo so, ma almeno è chiaro!
- Contributi variabili: se guadagni oltre 18.415€, ci sarà un 24% circa da versare sui guadagni eccedenti. Sì, sono soldi che se ne vanno, ma sono anche quelli che ti garantiscono una copertura.
La gestione di una ditta individuale è piuttosto snella. Sei tu al comando di tutto: dalla gestione delle operazioni aziendali fino alla decisione su come allocare i fondi. Nessun CdA, nessun altro amministratore, solo tu e la tua visione per il business. Questo significa anche che non devi preoccuparti di assemblee o di bilanci da depositare al Registro delle Imprese: una bella semplificazione, no?
La tassazione invece avviene tramite l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) con aliquote progressive che vanno dal 23% al 43%, a seconda del reddito annuo. Più alto è il tuo guadagno, maggiore sarà l’imposta da pagare. A ciò si aggiunge il contributo INPS, che per gli artigiani e commercianti è composto da una parte fissa che, nel 2024, è di circa 3.850€, più una percentuale variabile sul reddito eccedente, pari al 24%.
Società unipersonale: costi e tasse
Per quanto riguarda una S.r.l. unipersonale, il primo passo è la costituzione dal notaio, che di solito costa circa 1.500€ + IVA, a cui vanno aggiunte le imposte di costituzione per circa 600€. Poi ci sono i costi di gestione contabile e fiscale, affidati al commercialista. Insomma, nel complesso, per la gestione di una S.r.l. parliamo di una media che può variare fra i 2.000€ e i 4000€ all’anno. Ma passiamo alle tasse! La principale imposta per le società è l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), che ha un’aliquota fissa del 24%. A questa si aggiunge l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), che solitamente si aggira attorno al 3,9%. Se decidi di distribuire utili ai soci, questi sono poi soggetti alla tassazione come dividendi, con un’aliquota del 26%.
E per quanto riguarda la gestione?
Nella S.r.l unipersonale, hai la possibilità di scegliere come amministrare la tua attività. Puoi decidere se essere amministratore unico, oppure optare per un consiglio di amministrazione (CdA). La cosa più comune è che il socio unico coincida con l’amministratore unico oppure può accadere che il socio unico sia l’unico o uno dei membri del CdA. In ogni caso, se preferisci delegare la gestione, puoi tranquillamente affidare il tutto a uno o più amministratori esterni. Insomma, puoi scegliere se prendere tutto il controllo o se concentrarti su ciò che ami fare di più, lasciando la gestione ad altri.
Infine, se sei il socio unico di una S.r.l. e operi nel settore terziario (come commercio o turismo), e contribuisci attivamente alla tua società, dovrai anche versare i contributi INPS (Gestione Commercianti) come socio lavoratore. Questo vale anche se sei l’amministratore unico: l’attività abituale di direzione e controllo comporta degli obblighi contributivi che non possono essere evitati. Quindi sì, se sei dentro, sei dentro al 100%! Ma ricorda, tutto questo è pensato per garantire una gestione abbastanza solida e sostenibile nel lungo termine.
Ditta individuale o Società unipersonale: vantaggi e svantaggi
Per aiutarti a fare la scelta migliore, ti propongo un elenco puntato con i vantaggi e svantaggi delle due forme giuridiche di cui ti ho parlato.
Vantaggi della ditta individuale:
- Semplicità burocratica: la ditta individuale è facile da avviare e gestire, senza la necessità di particolari atti costitutivi o formalità. È l’ideale per chi vuole partire subito senza complicazioni.
- Costi iniziali e di gestione contenuti: rispetto a una società, i costi di gestione sono decisamente più bassi e non c’è bisogno di un capitale sociale minimo. Perfetta per chi non dispone di un grande investimento iniziale.
- Flessibilità: sei tu al comando, senza soci o procedure complesse. Hai il pieno controllo di ogni aspetto del tuo business, il che rende tutto più semplice e rapido.
Svantaggi della ditta individuale:
- Tutto dipende da te: sei l’unic* responsabile di tutto, e questo significa che in caso di debiti o problemi legali, il rischio è tutto sulle tue spalle. Se l’attività dovesse andare male, potrebbero essere coinvolti anche i tuoi beni personali come la casa, l’auto, o i risparmi. Questo livello di esposizione può essere parecchio stressante, soprattutto se il business inizia a crescere e i rischi aumentano.
- Crescita più lenta: la ditta individuale è perfetta per partire, ma può diventare un ostacolo quando il business inizia a prendere slancio. Le opportunità di espansione, come partecipare a grandi progetti, attrarre clienti importanti o ottenere finanziamenti, potrebbero essere difficili da cogliere perché una ditta individuale non trasmette la stessa solidità e affidabilità di una società strutturata. In poche parole, per i “pesci grossi” potresti sembrare ancora troppo piccolo.
Vantaggi della società unipersonale
- Responsabilità limitata: non devi più preoccuparti di mettere a rischio il tuo patrimonio personale, perché nelle società, la responsabilità è limitata ai beni aziendali. Tradotto: il tuo appartamento non finirà all’asta se qualcosa va storto!
- Credibilità e crescita: presentarsi come una società spesso aiuta a farti prendere subito sul serio, soprattutto da clienti importanti o investitori. Una S.r.l. può aprirti porte che con la ditta individuale rimarrebbero chiuse.
Svantaggi della società unipersonale
- Più burocrazia: rispetto alla ditta individuale, qui la gestione è un po’ più articolata. Ci sono bilanci da redigere, assemblee da tenere (anche se sei l’unico socio), e in generale, un po’ più di scartoffie.
- Costi più alti: partire con una società costa di più, sia in termini di capitale che di gestione. Tra commercialista, bilanci, e altre formalità, i costi annuali non sono proprio trascurabili.
Ditta individuale o società? Come fare la scelta giusta per te
Ricapitolando: se vuoi mantenere le cose semplici, con meno burocrazia e costi di gestione ridotti, la ditta individuale è la scelta migliore se hai un fatturato basso o medio e non prevedi grandi rischi. D’altro canto, se il tuo obiettivo è far crescere la tua attività, proteggere il tuo patrimonio personale e accedere a maggiori opportunità di finanziamento, una S.r.l. potrebbe fare al caso tuo. Sì, ci sono più scartoffie e costi, ma i benefici potrebbero superare di gran lunga le complicazioni, soprattutto se punti a far salire di livello il tuo business.
La decisione dipende da cosa vuoi per il futuro della tua attività. Se vuoi tenere tutto snello e gestibile, la ditta individuale è perfetta. Se invece vuoi fare una salto e aprirti a nuove possibilità, una S.r.l. unipersonale è sicuramente la strada giusta.
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