Come forse sai, il mio ufficio si trova a Banchette, un paese non lontano da Ivrea, nel cuore del Canavese. È un territorio che ha un profondo (e virtuoso) passato industriale, grazie a quel modello di responsabilità sociale di impresa che è stato l’Olivetti. Ma qui non si vive solo di ricordi: sono moltissime le PMI locali che tutti i giorni si trovano ad affrontare la non sempre facile realtà della gestione aziendale.
Nel mio lavoro mi capita dunque spesso di incontrare delle aziende molto in gamba e di ragionare con loro su come ottimizzare i costi aziendali e, più in generale, su come sostenere il loro sviluppo, anche con un corretto controllo delle spese.
Per questo ho deciso di raccogliere in questo post un po’ di buoni consigli su un tema spinoso per chi vuole fare impresa: il contenimento dei costi aziendali.
Riduzione dei costi del personale: un approccio umano
Partiamo dalle persone. La gestione del personale è una delle voci di costo più significative per un’azienda. Allo stesso tempo, si tratta di un ambito estremamente delicato, perché impatta direttamente sulla vita di lavoratori e lavoratrici e delle loro famiglie. Per questo, ridurre i costi del personale non significa necessariamente tagliare posti di lavoro o ridurre le retribuzioni. La chiave sta nell’ottimizzare le risorse umane attraverso la flessibilità lavorativa e la formazione. Lo smartworking, ad esempio, può ridurre i costi operativi legati alla gestione degli spazi ufficio, aumentando la produttività dei dipendenti. Inoltre, investire nella formazione del personale può portare a un miglioramento dell’efficienza, riducendo gli sprechi e rafforzando le competenze di ciascun collaboratore.
Migliorare la produzione: l’innovazione come alleata
Attorno a noi fino a qualche mese fa era tutto un parlare di NFT (ve li ricordate?) e di Metaversi. Oggi, non c’è articolo che non menzioni qualche novità clamorosa portata dall’Intelligenza Artificiale. Tutto bello, tutto avveniristico, ma qualcuno dovrebbe spiegare ai vari Musk e Zuckerberg che in alcune zone delle nostre belle province italiane è già tanto se arriva una adsl mediamente veloce, figuriamoci il metaverso.
Non si tratta dunque di inseguire ogni novità tecnologica che passa, ma di scegliere con oculatezza gli strumenti che possono davvero fare la differenza, tenendo conto del contesto in cui ci troviamo a operare. L’automazione dei processi e l’adozione di software gestionali non sono solo parole alla moda, ma vere e proprie leve che possono rendere tutto più fluido e snello, tagliando tempi e costi che altrimenti rischiano di gonfiarsi senza motivo. Senza dimenticarci dell’utilità di delegare a terzi tecnologicamente più attrezzati, alcune attività secondarie (darle in outsourcing, come dicono quelli bravi), così da poterci dedicare anima e corpo a ciò che sappiamo fare meglio.
Riduzione dei costi fissi: strategie mirate
Una voce cruciale all’interno della gestione aziendale è quella dei costi fissi, un territorio spesso insidioso per le aziende. Sono quei costi che ogni mese ci aspettano puntuali, come l’affitto o le bollette e che possono pesare sul nostro bilancio più di un pranzo di lavoro troppo abbondante. Una strategia per contenerli è concentrarsi sull’efficienza energetica: non è solo un bene per il pianeta, ma anche per i tuoi conti! Pensa a soluzioni come l’installazione di pannelli solari, la scelta di illuminazione a LED o sistemi di riscaldamento più efficienti. Sono tutti passi che, oltre a farci sentire un po’ più ecologici, alleggeriscono la voce delle spese fisse in bilancio.
E poi, chi l’ha detto che un contratto debba essere una condanna a vita? Rinegoziare gli accordi di locazione o i contratti con i fornitori non solo è possibile, ma spesso è anche una mossa molto smart per ottenere condizioni più vantaggiose. E la cosa può riguardare anche il rapporto con gli istituti di credito: rinegoziare un prestito (un finanziamento o un mutuo) può essere la cosa giusta da fare, se le condizioni diventano particolarmente favorevoli (ad esempio se vengono fissati dei tassi di interesse più vantaggiosi).
Logistica e trasporto: efficienza e pianificazione
Logistica e trasporto sono due parole che possono far sudare freddo a qualsiasi imprenditore. In questi ambiti, le cose da valutare sono molte e dipendono dal tipo di attività che si svolge, ma sicuramente uno degli aspetti più importanti è la pianificazione delle rotte di consegna, con percorsi efficienti che consentano di ridurre i tempi (e il carburante).
Poi c’è la questione della capacità di carico: riempire il furgone fino all’ultimo centimetro disponibile può essere un’arte, un po’ come fare la valigia per le vacanze estive cercando di infilarci dentro anche il kit per lo snorkeling. Ogni spazio ottimizzato significa meno viaggi e, di conseguenza, meno costi.
E perché non pensare di collaborare con altre aziende? Un po’ come quando decidi di condividere l’abbonamento a Disney+ con gli amici. Ecco, farlo con la logistica può essere una mossa altrettanto astuta. Immagina, ad esempio, due aziende del Canavese, una specializzata in componenti elettronici e l’altra in packaging ecologico, che decidono di unire le forze. Condividendo lo stesso corriere per le loro spedizioni nelle stesse aree geografiche, non solo ottimizzano i costi di trasporto, ma riducono anche l’impatto ambientale dei loro viaggi. Questa sinergia non solo testimonia un’intelligenza logistica ma rafforza anche i legami tra imprese locali, creando una rete di supporto che va oltre il risparmio economico.
Marketing e comunicazione: l’era digitale a favore dei costi
Una volta qui era tutta campagna, ma soprattutto era tutta pubblicità tradizionale. Costosissimi manifesti lungo le strade, spot in tv pagati cari e salati, mezze pagine acquistate a prezzi stellari sui quotidiani, tutto questo sperando nella svolta. Con il digitale, le cose si sono fatte più semplici. Con annunci mirati che raggiungono il pubblico giusto, al momento giusto, sul dispositivo giusto.
Grazie a una buona strategia di content marketing, si possono produrre contenuti di valore: post social, blog, video, infografiche, sono tutti modi per dire “Ehi, guardate qui, ho qualcosa di interessante per voi!”, senza dover spendere una fortuna.
Usare i social in modo strategico significa non solo partecipare alla conversazione, ma anche indirizzarla, coinvolgere il pubblico e creare quella connessione che trasforma un semplice utente in un fedele sostenitore del tuo brand.
Le famigerate faq
Dato che la gestione aziendale è un universo complesso, ho raccolto qui alcune delle domande più frequenti che mi vengono poste (con le relative risposte!).
Che cosa si intende per costi fissi?
I costi fissi sono quelle spese che non cambiano in base al volume di produzione o vendite dell’azienda. Pensa al canone di affitto dell’ufficio: che tu produca 100 o 1000 unità, quello rimane sempre lo stesso.
Che cosa sono i costi indiretti?
I costi indiretti sono spese che non possono essere attribuite direttamente a un prodotto o servizio specifico. Un esempio? Il salario del personale amministrativo.
Che cosa sono i costi commerciali?
I costi commerciali riguardano le spese legate alla vendita e distribuzione dei tuoi prodotti o servizi, come la pubblicità o le commissioni di vendita.
Che differenza c’è tra costi fissi e costi variabili?
Mentre i costi fissi rimangono costanti, i costi variabili cambiano in base al livello di produzione o vendita. Materiali diretti e costi della manodopera diretta sono esempi di costi variabili.
Che cos’è la marginalità?
La marginalità indica la differenza tra il ricavo di vendita di un prodotto o servizio e il costo variabile per produrlo. È quel “plus” che contribuisce a coprire i costi fissi e a generare profitto.
Cosa si intende per costi e ricavi?
I costi sono le uscite necessarie per produrre beni o servizi, mentre i ricavi sono gli introiti derivanti dalla vendita di questi beni o servizi.
Cosa rientra tra i costi di produzione?
Materiali diretti, manodopera diretta e overhead di produzione, come l’utilizzo di macchinari e
l’energia consumata durante il processo produttivo.
Cosa rientra nei costi fissi?
Affitti, stipendi amministrativi, assicurazioni e abbonamenti a servizi essenziali sono esempi di costi fissi.
Cosa rientra tra le spese di gestione?
Le spese di gestione includono costi amministrativi, spese di vendita e marketing, e spese generali come utenze e manutenzione.
Conclusione
In conclusione, ridurre i costi aziendali non significa necessariamente sacrificare la qualità o il benessere dei dipendenti. Con un approccio strategico, attento all’innovazione e alla sostenibilità, è possibile ottimizzare le spese mantenendo alta la competitività. Se l’avventura imprenditoriale nel Canavese o altrove ti sembra una scalata, ricorda che una guida esperta può fare la differenza. Insieme, possiamo mettere a fuoco una strategia di contenimento dei costi, puntando dritti verso l’efficienza e la crescita. Contattami e sarò più che felice di ascoltare le tue esigenze.
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