
#PartitaIvaNonTiTemo è molto più di un hashtag, è una missione.
Quando devi aprire la partita Iva i dubbi sono tanti e le paure ancora di più. Lo so, ci siamo passati tutti.
Di solito ci sono anche amici e parenti che aggiungono quel pizzico d’ansia per completare il quadro e farti impazzire del tutto.
Il mio progetto #PartitaIvaNonTiTemo è qui per questo: con la giusta quantità di informazioni potrai addentrarti nel magico modo dei lavoratori autonomi senza troppo stress.
In cosa consiste?
Con questa guida voglio darti tutte le informazioni indispensabili per chi si vuole mettere in proprio, partendo dalle basi e con parole semplici.
Di solito ci sono anche amici e parenti che aggiungono quel pizzico d’ansia per completare il quadro e farti impazzire del tutto.
Il mio progetto #PartitaIvaNonTiTemo è qui per questo: con la giusta quantità di informazioni potrai addentrarti nel magico modo dei lavoratori autonomi senza troppo stress.
In cosa consiste?
Con questa guida voglio darti tutte le informazioni indispensabili per chi si vuole mettere in proprio, partendo dalle basi e con parole semplici.
CHI
Chi deve aprire la partita Iva?
Chi vuole avviare un’attività in proprio in regola, alla luce del sole e con onestà.
È obbligatoria?
Per svolgere un’attività in proprio in modo organizzato e continuativo è obbligatoria la partita iva.
“In modo organizzato e continuativo” significa che non lo fai come hobby, ma come un professionista, e che lo fai a scopo di lucro. Fare le foto per divertimento non necessita di partita Iva, fare il fotografo ad eventi o con shooting pianificati sì.
Allo stesso modo la continuità non è data tanto dalla cadenza con cui si vende o si lavora, quanto con l’impegno prolungato nel tempo che ci si mette nel fare una determinata attività.
“In modo organizzato e continuativo” significa che non lo fai come hobby, ma come un professionista, e che lo fai a scopo di lucro. Fare le foto per divertimento non necessita di partita Iva, fare il fotografo ad eventi o con shooting pianificati sì.
Allo stesso modo la continuità non è data tanto dalla cadenza con cui si vende o si lavora, quanto con l’impegno prolungato nel tempo che ci si mette nel fare una determinata attività.
Posso aprirla anche se sono dipendente di un’azienda?
In generale sì, ma ti consiglio di leggere bene il tuo contratto di lavoro per verificare eventuali clausole. Se sei dipendente pubblico potrebbe esserti vietato aprire partita Iva, anche in questo caso controlla il contratto di lavoro o, meglio ancora, informati presso l’ufficio amministrativo del tuo datore di lavoro.
COSA
Cosa è la partita Iva?
È un codice numerico legato alla tua persona ed è una sorta di alter-ego: come il codice fiscale ci identifica in modo univoco come cittadini, la partita Iva lo fa per identificarci come operatori economici (impresa o professionista). Un po’ come Clark Kent, che tolti gli occhiali e indossato il mantello si trasforma in Superman.
Si può avere una sola partita Iva alla volta anche se si svolgono più attività, e si può aprire e chiudere partita Iva più volte nella vita.
Si può avere una sola partita Iva alla volta anche se si svolgono più attività, e si può aprire e chiudere partita Iva più volte nella vita.
Cosa sono i codici Ateco?
Sono dei codicini istituiti dall’Istat per catalogare tutte le attività che si possono svolgere nel nostro Paese: il panettiere, ad esempio, ha un codice Ateco diverso da chi fa solo rivendita di pane e da chi fa il pasticcere.
In questo modo si appiccica un’etichetta alla nostra partita Iva che spiega velocemente cosa facciamo.
La versione più aggiornata dei codici Ateco risale al 2007, per questo motivo le professioni molto nuove (penso alla figura del social media manager, nata negli ultimi anni) non sono individuate alla perfezione con un codice specifico: in questi casi si usa un codice che ha una descrizione generica (esempio “pubblicità e marketing”) in modo che possa comprendere ampiamente le competenze e le mansioni della professione in questione.
Il/i codici Ateco sono scelti in fase di apertura della partita Iva ma possono cambiare nel corso della vita lavorativa: si possono aggiungere ulteriori codici (se ad esempio il panettiere vuole aprire anche un laboratorio di alta pasticceria) oppure cambiarli (perché il smm decide di diventare fotografo).
In questo modo si appiccica un’etichetta alla nostra partita Iva che spiega velocemente cosa facciamo.
La versione più aggiornata dei codici Ateco risale al 2007, per questo motivo le professioni molto nuove (penso alla figura del social media manager, nata negli ultimi anni) non sono individuate alla perfezione con un codice specifico: in questi casi si usa un codice che ha una descrizione generica (esempio “pubblicità e marketing”) in modo che possa comprendere ampiamente le competenze e le mansioni della professione in questione.
Il/i codici Ateco sono scelti in fase di apertura della partita Iva ma possono cambiare nel corso della vita lavorativa: si possono aggiungere ulteriori codici (se ad esempio il panettiere vuole aprire anche un laboratorio di alta pasticceria) oppure cambiarli (perché il smm decide di diventare fotografo).
QUANDO
Si può aprire partita Iva in ogni momento?
Certo. Ci sono 30 giorni di tempo per presentare la pratica all’Agenzia Entrate: ad esempio se intendo iniziare il 1 marzo posso inviare le pratiche entro il 30 dello stesso mese.
Bisogna aprire la partita Iva quando si superano i 5.000 di prestazioni occasionali?
Il limite dei 5.000 euro per le prestazioni occasionali non è l’indicatore per mettersi in proprio oppure no: non è saggio fissarsi su questo importo per prendere la decisione di avviare un’attività, anche perché se lo fai per vivere e guadagnare con 5 mila euro all’anno non vai da nessuna parte.
COME
Come si apre la partita Iva?
Innanzitutto è necessario verificare di avere i requisiti di legge per poter svolgere l’attività che abbiamo scelto.
Se è tutto in regola si può procedere con le pratiche: si chiede il numero di partita Iva all’Agenzia Entrate e se è necessario si comunica l’inizio dell’attività alla Camera di Commercio, all’Inps, all’Inail e al Comune di residenza.
Le pratiche cambiano molto a seconda del tipo di attività che si vuole intraprendere, per questo motivo è molto difficile generalizzare.
Se è tutto in regola si può procedere con le pratiche: si chiede il numero di partita Iva all’Agenzia Entrate e se è necessario si comunica l’inizio dell’attività alla Camera di Commercio, all’Inps, all’Inail e al Comune di residenza.
Le pratiche cambiano molto a seconda del tipo di attività che si vuole intraprendere, per questo motivo è molto difficile generalizzare.